La sicurezza non è mai scontata: è la chiave da cui prende vita il progetto
Quando si parla di cantieri edili, la sicurezza non è un tema accessorio. È il punto di partenza.
Non è un aspetto che si “aggiunge dopo” al progetto architettonico: è parte del progetto stesso. Ogni giorno, nei cantieri che seguo, la sicurezza è una scelta pratica, organizzativa, strutturale e umana. Non è fatta solo di normative e scartoffie (che comunque servono), ma di attenzione continua e dialogo con chi ci lavora dentro.
Come architetto, spesso mi trovo a gestire anche il ruolo di Coordinatore per la Sicurezza, sia nella fase di progettazione sia in quella di esecuzione. E ti posso dire una cosa: la sicurezza non è mai scontata. Va pensata, pianificata e difesa.
La sicurezza inizia dal progetto

Tutto comincia prima ancora che il cantiere venga aperto. Ogni progetto, grande o piccolo che sia, deve tener conto della sicurezza dei lavoratori. Si valutano le lavorazioni previste, i rischi connessi, gli spazi in cui si lavorerà e le eventuali interferenze tra diverse imprese o tra il cantiere e le attività esistenti (pensa ad esempio a una ristrutturazione in un edificio scolastico che rimane aperto).
Durante la fase di progettazione, redigo il Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC), che è il cuore operativo di tutto. Serve per prevenire rischi, organizzare tempi e fasi lavorative, e soprattutto per dare indicazioni precise su come ogni impresa dovrà muoversi nel rispetto delle normative. Non si tratta solo di compilare moduli: è un lavoro di responsabilità, che implica competenza tecnica e grande capacità di previsione.
I documenti non sono burocrazia: sono garanzia di sicurezza sul lavoro
Ogni cantiere, anche il più piccolo, deve essere documentato in modo chiaro. Non solo perché è obbligatorio per legge, ma perché questi documenti aiutano a prevenire errori, incidenti e sanzioni. Chi lavora con me sa che ogni dettaglio è previsto: POS delle imprese, verbali di coordinamento, notifiche preliminari agli enti competenti, check list per i controlli periodici.
Tutti devono sapere cosa fare, come farlo e quando farlo. E io sono lì per garantire che questo accada davvero, giorno per giorno.
I dispositivi di sicurezza sono solo la punta dell’iceberg
Molti pensano che mettere un casco in testa e le scarpe antinfortunistiche sia sufficiente per “essere in regola”. In realtà, la vera sicurezza nasce molto prima. Certo, l’uso corretto dei DPI (caschi, guanti, occhiali, imbracature) è fondamentale. Ma ciò che conta davvero è che ci sia un piano che prevede ogni possibile rischio. Le cadute dall’alto, i lavori in quota, gli scavi, i ponteggi, i passaggi pedonali sicuri, l’uso corretto dell’elettricità in cantiere: tutto deve essere studiato, anticipato e condiviso.
Durante i miei sopralluoghi non controllo solo lo stato di avanzamento dei lavori, ma anche il rispetto delle misure di sicurezza. E quando qualcosa non torna, si corregge subito. Senza compromessi.
La sicurezza nei cantieri edili è anche formazione e dialogo

La parte più importante del mio lavoro, però, non sta solo nei disegni e nei documenti. Sta nel rapporto con le persone che lavorano in cantiere. Ogni volta che inizio un nuovo progetto, dedico tempo a parlare con i capicantiere, con gli operai, con i tecnici. Organizzo momenti di confronto, spiego le regole, rispondo alle domande.
Non voglio essere il "poliziotto della sicurezza", ma il riferimento che aiuta tutti a lavorare meglio, più tranquilli, senza mettere a rischio la salute. Perché sì, la sicurezza è anche fiducia: nel progetto, nelle persone e nelle procedure.
Sicurezza sul lavoro nei cantieri edili: preservare vite

Il cantiere edile è un ambiente dinamico e, purtroppo, intrinsecamente ad alto rischio. Ogni giorno, migliaia di lavoratori operano in condizioni che espongono a potenziali pericoli: cadute dall'alto, crolli, infortuni dovuti a macchinari, elettrocuzione, esposizione a sostanze nocive. Per questo motivo, la sicurezza sul lavoro nei cantieri edili non è solo un obbligo normativo, ma una priorità etica e strategica che coinvolge tutti gli attori del processo costruttivo. Ignorare o sottovalutare le normative in materia significa mettere a repentino rischio vite umane e affrontare conseguenze legali, economiche e reputazionali devastanti.
La legislazione italiana, in particolare il D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), rappresenta la base normativa per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, con specifiche sezioni dedicate ai cantieri temporanei o mobili (Titolo IV). Questa normativa attribuisce ruoli e responsabilità ben definiti a tutte le figure coinvolte, come il datore di lavoro, il committente, il coordinatore per la sicurezza in fase di progettazione e poi di esecuzione, le imprese esecutrici e i singoli lavoratori.
La valutazione dei rischi è il punto di partenza. Non si tratta di un semplice elenco, ma di un'analisi approfondita di ogni fase lavorativa, delle attrezzature utilizzate, delle condizioni ambientali e delle interazioni tra le diverse attività, al fine di individuare i pericoli e le misure preventive più efficaci.
La formazione e l'informazione sono la spina dorsale della prevenzione. Ogni lavoratore deve essere adeguatamente formato sui rischi specifici della propria mansione, sull'uso corretto delle attrezzature e dei DPI, e sulle procedure di emergenza. Un lavoratore consapevole è un lavoratore più sicuro.
Contattami per altre informazioni sulla sicurezza sul lavoro.